Asportazione delle risorse agricole e l'estate partigiana
Nella foto: Gruppo di partigiani. Divisione autonoma Valtoce.
Archivio Istoreto
Asportazione delle risorse agricole e l’estate partigiana: requisizioni nelle campagne e scontri con il movimento di Resistenza
Tra la fine del 1943 e gli inizi del 1944, i Gruppi militari amministrativi – Mv delle Mk piemontesi si concentrano in forma sempre più stringente su quei settori – e relative competenze – ridefiniti nelle precedenti riunioni del novembre, ossia alimentazione e agricoltura, traffico, posta, sicurezza, legname e foreste, regolamentazione dei prezzi, economia, lavoro.
La lezione ricavata dagli scioperi, tra l’altro, ha costretto le Kommandanturen – sia pure malvolentieri – ad una maggiore collaborazione tra loro, mentre appaiono ancora irrisolti i problemi con gli altri soggetti del sistema di occupazione, il RuK in particolare. Quest’ultimo, poiché dipende da altri centri di potere, continua a mantenere una totale autonomia e discrezionalità nella gestione delle risorse industriali e di una enorme categoria di beni (materiali da costruzione, scarpe da lavoro, abiti, copertoni, pneumatici e via dicendo) la cui concessione è quasi sempre negata alle Mk, che spesso devono far fronte almeno alle necessità vitali della popolazione civile.
Se per il RuK il cuore del proprio potere risiede nel controllo sui prodotti non alimentari, per le Mk risultano invece centrali le risorse alimentari, le risorse umane e i combustibili ricavabili dal territorio. È per questo motivo che la loro azione si concentra in larga parte sulle campagne, in particolar modo con l’arrivo della bella stagione.
Pur all’interno di queste costanti rivalità, che non agevolano il funzionamento del sistema di occupazione, le Mk – attraverso il controllo dei propri ambiti e una certa cooperazione – iniziano a svolgere un lavoro “scientifico”, in particolare nel mantenimento della Wehrmacht e nell’invio in Germania di beni periodicamente sottratti dai territori sotto la propria giurisdizione. Questi due elementi – come si è detto – sono la ragione stessa dell’esistenza del Gruppo amministrativo militare – Mv che opera quasi sempre in forma occulta, celandosi dietro il paravento fornito dalle autorità fasciste della Repubblica sociale italiana (Rsi). Spesso, il capo della provincia (il nuovo titolo con cui si indica il prefetto) emana decreti preparati negli uffici delle varie sezioni del braccio amministrativo della Mk che persegue così, senza sosta, la propria strategia di sfruttamento delle risorse del territorio.